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Le origini di Doragrossa

Torino vanta una illustre tradizione liquoristica che risale almeno al Medio Evo. Le ricette sviluppate e perfezionate nei secoli trovano in Doragrossa nuova vita. 

nostradamus

Tra magia e scienza

La Torino di metà Cinquecento vanta già una certa rilevanza negli studi alchemici. È luogo di incontro tra magia e ricerca scientifica, frequentato da illustri personaggi dell’epoca, tra i quali Re e i ben conosciuti Nostradamus e Paracelso.

XVI sec.

Genova illustration 1493

Erbe e spezie da tutto il mondo

I vivaci commerci legati alla vita della corte reale, sin dal XVII secolo contribuiscono ad integrare la già ricca offerta d’ingredienti locali (i vigneti, in particolare di Moscato, si estendevano a perdita d’occhio, su tutta la regione) con raffinate spezie esotiche che, attraverso il Mar Mediterraneo, confluiscono in città dal vicino porto di Genova. Questo permette a cuochi di corte, alchimisti, farmacisti, liquoristi e distillatori di conoscerle e utilizzarle al meglio nella preparazione dei loro “capolavori”.

XVII sec.

DORA

Torino Capitale del liquore

Il trasferimento della capitale da Chambery a Torino per volontà del Re Emanuele Filiberto di Savoia favorisce l’insediamento di speziali, confetturieri e distillatori nella contrada di Sant’Espedito (patrono dei commercianti), percorsa dai mercanti che per operare in città transitano dalla porta Segusina, pagando il dazio (tassa sulla circolazione delle merci).

1563

mappa Contrada Doragrossa

Contrada Doragrossa

Con l'appellativo "Dora Grossa" il popolo rinomina l'antica strada dedicata a Sant'Espedito, che in origine era il decumanus maximus romano di Augusta Taurinorum, e la contrada in questo periodo diviene il fulcro dell'arte liquoristica torinese, con la la più alta concentrazione di produttori, commercianti e distributori di alcol e liquori in tutta Europa.

1573

carlo emanuele

Esenzione dalle imposte

Il re Carlo Emanuele di Savoia emana un editto che esenta dalla tassazione l'attività di produzione di liquori e distillati, incentivando fortemente l'insediamento dei mastri distillatori nella zona e dando impulso ai commerci. Un fulgido esempio storico di come la semplificazione e la detassazione possano migliorare notevolmente le attività imprenditoriali.

1583

francia

Il pregiato Ros Solis torinese

L’eccellenza produttiva torinese ci viene confermata da un testo francese, la “Nouvelle instructions pour les confitures et les liqueurs” di Massialot, che dedica un paragrafo al Ros Solis (rugiada del sole) indicato come “Rosolio de Turin”.

1712

Pharmacopea Taurinensis

Maestri d'alambicco Torinesi

La maestria dei torinesi in questo campo viene ribadita dalla fondazione in città della prestigiosa Università degli Acquavitai e Confetturieri, che conferisce ai migliori studenti il titolo di “Maestro d’alambicco”. La sua nascita è preceduta dalla pubblicazione del manuale “Farmacopea Taurinensis”.

1739

Vermouth hour

L'ora del vermouth

All’inizio del nuovo secolo, Torino registra la presenza di ben 30 liquoristi, 42 distillatori, 21 produttori di vino, senza contare l’elevato numero di caffè, vinerie e taverne, nonostante i soli 70.000 abitanti. Per tutte le fasce sociali, dall’aristocrazia di corte al personale diplomatico, dai militari alla piccola borghesia, non mancano le occasioni per sorseggiare gli squisiti vermouth e liquori.

L’ora del Vermouth segna un momento preciso della giornata, circa un’ora prima della cena, durante il quale torinesi e forestieri erano soliti degustare il vermouth accompagnato da piccoli piatti di specialità gastronomiche locali.

1800

Al giorno d'aggi Doragrossa partecipa attivamente al rinnovamento dell'interesse per liquori, amari, vermouth e gin artigianali sviluppando ricette uniche e prodotti premium che sono un elemento fondamentale per fornire la qualità ricercata dai migliori bartender a livello mondiale.

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